I PARCHI DEL SALENTO - by La Meta

Per soggiornare in Salento
lucia 2009 053Il Basso Salento si caratterizza per essere uno dei santuari della biodiversità del mondo e questo nonostante la presenza dell’uomo sia sempre stata diffusa capillarmente sul territorio fin da epoche preistoriche. L’enorme valore naturalistico di questa area è espresso chiaramente dai seguenti numeri:
- 6 tra Parchi e Riserve Regionali
- 1 Riserva Statale
- 1 Area Marina Protetta
- 1 Area Marina Protetta in via di istituzione
- 34 Siti di Interesse Comunitario (aree S.I.C.) per la tutela di habitat minacciati
- 2 Zone di Protezione Speciale per l’avifauna
- 28 Specie floristiche che fanno parte della “Lista Rossa nazionale”
- 39 Specie floristiche che fanno parte della “Lista Rossa regionale”
Una enorme ricchezza che si concentra soprattutto sulla linea costiera, in molti punti anticamente paludosa con aree umide di grande interesse preservate nel corso dei secoli data la loro natura ostile, colpite come erano dalla malaria e rifugio di pirati. Ma anche nelle “serre” più interne, in quella che era la rete idrografica superficiale, di cui ora rimane solo traccia, e non ultimo in tutto quel sistema sotterraneo costituito da fenomeni carsici epigei ed ipogei, ancora in parte inesplorati.
Questa incredibile varietà di forme di vita si deve alla particolare posizione geografica di questa lingua di terra che, data la sua posizione centrale nel Mediterraneo, ha subito l’influenza sia dei vicini Balcani montuosi e ricchi d’acqua, che delle aride terre del Nord Africa.
Ancora oggi i venti trasportano sabbie dal Sahara e semi dalle zone situate a Est, Nord/Est, proviamo ad immaginare che tipo di scambio possa essere avvenuto nel corso delle ere, quando periodicamente l’alzarsi ed abbassarsi del livello del mare “univa” la nostra penisola ai territori frontalieri.
Un altro importante fattore di interesse è quello di essere lungo alcune delle rotte migratorie, sia aeree che marine, tra Africa ed Eurasia; sono molte le specie che sostano lungo la costa, spezzando il loro lungo viaggio, rendendo ancora più necessario proteggere anche integralmente alcune aree importanti.
Per quanto riguarda le vie di migrazione marina, il Salento ha sempre offerto riparo e luogo di riproduzione a due specie simbolo del Mediterraneo e cioè Caretta Caretta e Foca Monaca. Sono purtroppo troppi anni che la Foca Monaca non viene avvistata, la tutela e la regolamentazione dell’uso di alcuni tratti di costa, può riportare a casa una delle specie più a rischio d’estinzione dell’intero Mediterraneo.
Non crediamo a uno sviluppo fatto di strade, grandi alberghi e villaggi turistici.
Noi crediamo che la protezione di questo immenso patrimonio sia la vera sfida per lo sviluppo futuro di questa terra, crediamo che solo la tutela, la salvaguardia e la “ricostruzione” degli habitat più compromessi possa rendere in termini di qualità della vita e portare di conseguenza a uno sviluppo turistico basato sulle tipicità anche architettoniche.

COSA MANGIARE IN SALENTO

La cucina e le abitudini alimentari del Salento, sono il risultato del mix di popoli e culture che si sono avvicendati in questa terra nel corso dei secoli, dell’incontro dell’Oriente con l’Occidente di cui il Salento è stato protagonista data la sua posizione centrale e strategica nel Mediterraneo e della profonda conoscenza di un popolo intimamente legato alla terra, ai suoi prodotti e all’avvicendarsi delle stagioni.
Una delle bandiere dell’alimentazione salentina è la frisa: una piccola forma di pane cotto due volte e quindi di lunghissima conservazione, che viene bagnata in acqua e condita con pomodoro, olio e origano e che proviene dall’antica Grecia (tutt’oggi la troviamo assieme alle orecchiette nella cucina cretese).
Racconta Virgilio che fu Enea ad introdurle in Salento quando sbarcò a Porto Badisco e sicuramente sono un’eredità della colonizzazione delle coste salentine avvenuta a partire dall’VIII secolo a.C., quando c’erano ancora i Messapi e di cui rimangono profondi segni nei 9 comuni della Grecia Salentina.
E ancora la zuppa Gallipolina a base di pesci cotti in olio, cipolla, aceto e pepe è la “zuppa degli antichi greci”.
La puccia, cioè il pane farcito di olive, è invece il segno della dominazione Romana iniziata intorno al III secolo a.C.
Come pure la “scapece”: pesciolini fritti e conservati in una marinatura di pane sbriciolato, aceto e zafferano in botti tagliate a metà, di colore giallo vivo, si trovano in tutte le sagre e feste di paese, da provare assolutamente. Il suo nome deriva dal latino esca Apicii, perché Apicio nel suo De Re Coquinaria  del I secolo d.C., ne riporta una  ricetta molto simile.
Come conseguenza della scissione dell’impero romano d’Oriente e d’Occidente, arrivarono i Bizantini che dominarono a lungo, mentre contemporaneamente orde di pirati Arabi e Ottomani attaccavano, razziavano e distruggevano lungo tutta la penisola.
Troviamo la loro eredità culinaria in un’altra delle ricette salentine più tipiche i ciciri e tria:  delle specie di tagliatelle di acqua e farina, in parte bollite e in parte fritte e condite con una densa minestra di ceci. Ora una tradizione Cristiana racconta che le trie rappresentano i trucioli di legno della falegnameria di San Giuseppe, ma in realtà “tria” è la parola che usavano gli arabi per indicare la pasta secca.
Arriviamo nel 1071, con l’arrivo dei Normanni, e poi di seguito gli Svevi, gli Angioini, gli Aragonesi, i Borboni e da ognuno di loro i salentini assorbirono cultura costumi e gastronomia.
Agli inizi del ‘500 Antonio Galateo, medico e umanista, insorse contro la cucina spagnola fatta di vivande composte che considerava indigeste e pesanti, raccomandando l’uso diffuso di aglio e cipolla come ingredienti con proprietà di indurre una vita sana: ancora oggi semplicità è uguale a genuinità.
L’altra componente importante che caratterizza la cucina salentina è l’impronta contadina, fatta di ingredienti cosiddetti “poveri”, di una serie di prodotti della terra estremamente varia e legata ai ritmi stagionali.
Si inizia dal grano duro, che viene servito spezzato nelle minestre di legumi (un tempo veniva “stumpato” nei mortai scavati nella pietra, stretti e lunghi), utilizzato in innumerevoli prodotti cotti nel forno a legna come pani, focacce, pucce (praticamente dei panini conditi con olive o pomodori, capperi, cipolle, zucchine ecc. secondo la fantasia e la disponibilità dei prodotti) e poi ancora taralli, frise e biscotti.
E poi ancora la “pasta fatta a casa”, le più tipiche salentine sono le “sagne ‘ncannulate” (specie di lunghe e strette tagliatelle arrotolate fatte solo di acqua e farina) e le “ricchie coi minchiareddi” (cioè orecchiette con delle specie di maccheroncini, mescolati o “maritati”).
Anche la farina di orzo ha uno spazio sempre maggiore man mano che si scende verso sud, fantastiche le frise di orzo e la pasta fatta a casa.
Ma gli ingredienti più vari e usati con fantasia sono le verdure e i legumi che qui diventano minestre e pietanze principali, verdure di stagione e una grande quantità di erbe spontanee che ritmano il calendario e il passare delle stagioni. Verdure cotte nella “pignatta” (contenitore di cocccio) nel caminetto e arricchite con formaggio o con carne di maiale nei giorni di festa.
La primavera è un’apoteosi di cicorielle selvatiche, “zanguni” e “fritta” (il rosolaccio ripassato in padella con le olive nere piccole, semplicemente fantastico) e poi i lampascioni (piccoli bulbi selvatici lievemente amarognoli), i cridmi (germogli di succulente piantine diffusissime sugli scogli vicino al mare, che si lessano e si condiscono con olio, aglio, aceto, menta e pane grattugiato), la borraggine (fritta o in meravigliose minestre con i cereali) e molte altre ancora.
I legumi erano la principale fonte di proteine e pare che Pitagora fosse goloso di “purè di fave con le cicorie”, tanto da scriverne e consigliare l’uso dell’acqua piovana per la cottura delle cicorie.
Ma la tradizione offre anche i “piselli secchi con il grano stumpato”, i “ciciri e tria”, le fave fresche con il pecorino e una serie di meravigliose insalate tra cui bisogna assolutamente provare quella estiva fatta con patate e cipolle (possibilmente infornate nel forno a legna dopo aver finito la cottura del pane), pomodori, cummarazzi (una verdura diffusa solo in Puglia, delle specie di piccoli meloncini che si consumano verdi e croccanti), capperi, basilico, e olive, una vera delizia che da sola vale un pasto.
In alcune aree i contadini erano anche pescatori e anche nelle preparazioni di pesce la verdura ha un posto di preminenza, come nella “taiedda” (o tiella) una pentola di terracotta in cui si alternano strati di alcuni o tutti di questi ingredienti: zucchine, patate, pomodori, carciofi, cipolle e frutti di mare. O ancora il tradizionale polipo in pignatta con le patate (rigorosamente cucinato nella terracotta)
La carne compariva sulla tavola solo nei giorni di festa, ai matrimoni o nelle cerimonie.  I piatti più comuni sono i pezzetti di cavallo, cotti a lungo nella pignatta con tanto alloro, o le deliziose polpette al sugo, con cui si condisce la pasta fatta a casa.
Ma soprattutto tutte le preparazioni per utilizzare tutto di un animale e ridurre al minimo gli scarti: gli gnummareddi, detti anche turcineddi, involtini di interiora di agnello, cotti a lungo sulla brace e molto amati dai buon gustai e uno speciale sanguinaccio preparato con sangue di maiale mescolato a cervella di vitello, si dice che la sua bontà fosse così tanto apprezzata che trecento anni fa i leccessi  usarono il sanguinaccio come merce di scambio per ottenere una delle colonne terminali della via Appia dai Brindisini..
Molte le preparazioni laboriose per ottenere scorte di ingredienti da stivare per l’inverno, tra queste ricordiamo la “ricotta scanta”, ottenuta con latte di pecora, mucca e capra, una densa crema piccante che richiede una lunga e laboriosa preparazione e che viene usata per condire pastasciutte e alcune minestre; la conserva di pomodoro, anche questa ottenuta dopo un lungo procedimento usando la potenza del sole di luglio e agosto, generalmente piccante e da spalmare sul pane arrostito e tante verdure conservate sott’olio, o ancora i pomodori seccati al sole e conservati in grandi contenitori di terracotta.
A fine pasto è d’obbligo portare in tavola una coppa di finocchi e cicorie, crudi e puliti, pronti da sgranocchiare.
Un capitolo a parte meriteranno i cosiddetti “finger food” e la pasticceria
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Case in vendita nel Salento - by La Meta

TRICASE porto - TENUTA MAGNUNI

 terreno: mq 2200
22 alberi di ulivo
agrumeto
tipologia terreno: terrazzamenti sul mare
terreno lastricato adibito a terrazze, sia coperte che scoperte
parcheggio: mq 150
costruzioni:
casa rurale tipica di mq 15
casa colonica risalente agli anni 70: mq 75
Le due costruzioni sono attigue e indipendenti
spazi adibiti a deposito attrezzi: mq 25
stato di conservazione della pajara: ottimo
stato di conservazione della casa: ottimo all'interno, discreto all'esterno
2 cisterne per la raccolta di acqua pluviale
luce elettrica
no fogna
si pozzo nero

TRATTATIVE IN SEDE
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LE SAGRE DEL SALENTO

LUGLIO
venerdì 2, sabato 3, domenica 4
MARTIGNANO Sagra dell’insalata grika e della salsiccia
sabato 3 luglio
ACQUARICA DEL CAPO La festa delle messi
sabato 3, domenica 4
SCORRANO Le Corti del Buon Gusto
domenica 4
GALLIPOLI Sagra del pesce
mercoledì 7
MIGGIANO Pizza in festa
giovedi’ 8, venerdì 9, sabato 10
COPERTINO Festa della birra
venerdì 9, sabato 10, domenica 11
SCORRANO Festa paisana
sabato 10
MESAGNE Sagra delle fucazzedde
mercoledì 14, giovedì 15, venerd’ 16
CAMPI SALENTINA Sapori d’estate
venerdì 16
NARDO’ Sagra dell’anguria e dei sapori
sabato 17, domenica 18
COLLEPASSO Sagra Saracina
sabato 17
ALLISTE Sagra te cose te casa noscia
MAGLIE festa della frisella
sabato 17, domenica 18
BAGNOLO pizzica e mozzica
CURSI Sagra del pane
VITIGLIANO Sagra della bruschetta
domenica 18
ACQUARICA DEL CAPO Festa dell’olio d’oliva
MORCIANO DI LEUCA Friscennu e manciannu
mercoledì 21
FELLINE Sagra della patata e della pittula
MELPIGNANO Sagra dell’anguria
giovedì 22, venerdì 23, sabato 24, domenica 25
SAN FOCA Sapori d’Italia
giovedì 22
MESAGNE Sagra delle melanzane
venerdì 23
GEMINI Arciprevitura in festa
CASALABATE Festa del pesce spada
MIGGIANO Sagra dei Sapori Antichi
venerdì 23, sabato 24
PORTO MIGGIANO Notte Saracena e sagra del pesce
venerdì 23, sabato 24, domenica 25
CASTRIGNANO DEI GRECI Festa della pitta rustica
sabato 24
CASTIGLIONE Sagra de lu taraddhu
PALMARIGGI Colori e sapori sotto le stelle
CASAMASSELLA Festa del pomodoro da pendula
ORTELLE Festa della solidarietà
GALATONE Notte bianca
sabato 24, domenica 25
MONTESANO Puglia tipica
domenica 25
SANTA MARIA DI LEUCA Sapore di mare alla cascata
lunedì 26
GIUGGIANELLO Sagra dell’anguria
mercoledì 28
CERFIGNANO Sagra degli antichi sapori
giovedì 29, venerdi 30, sabato 31
BAGNOLO Festa dei sapori Salentini
venerdì 30, sabato 31, domenica 1
ACQUARICA DEL CAPO Sagra te lu ranu stumpatu e de la pasta frisca
sabato 31
MESAGNE Sagra delle orecchiette
PORTO BADISCO Festa del mare e del riccio
NOCIGLIA Sagra de lu nuce
sabato 31, domenica 1
VITIGLIANO Sagra della cucuzzata
UGGIANO Pittulata
AGOSTO
domenica 1
LUCUGNANO Sagra della terracotta
TRICASE PORTO Borgo di mare
UGGIANO LA CHIESA Pittulata
VITIGLIANO Sagra della cucuzzata
ACQUARICA DEL CAPO Sagra te lu ranu stumpato e de la pasta fresca
lunedì 2
MORCIANO DI LEUCA Sagra de li diavulicchi
ZOLLINO Sagra della sceblasti
martedì 3
PARABITA Sagra della carezza spumone e banana
SURANO  Sagra della carne alla turca
mercoledì 4
ALESSANO Sagra della ficandò
DEPRESSA (TRICASE)  Sagra della simeddhra
FELLINE Sagra della pasta fresca
TORRE MOZZA  (UGENTO) Sagra te cose nosce
mercoledì 4, giovedì 5, venerdì 6
STERNATIA Pizzica in festa, sagra dei sapori salentini
giovedì 5
TUTINO (TRICASE) Riti e sapori intorno al menhir
SURANO pennettata
giovedì 5 venerdì 6
MINERVINO Massa d’estate
venerdì 6
PRESICCE Sagra del pane e pomodoro
ARIGLIANO (GAGLIANO DEL CAPO) Sagra dell’anguria
SAN DONACI Sagra degli antichi sapori
venerdì6 sabato7
PALMARIGGI Lu paniri estate
venerdì 6 sabato7 domenica8 lunedì9
SURBO Sagra della piscialetta
sabato 7
CORSANO Sagra agreste
TRICASE PORTO Borgo di mare
MESAGNE Sagra dell’anguria
sabato7 domenica8
ANDRANO Festa del dolce
domenica 8
CAPRARICA DEL CAPO Macaria Cistareddha
GAGLIANO DEL CAPO Sagra de li capi vacanti e de li piatti chini
CASARANO Delizie d’estate
ALEZIO Sagra della lizza
CUTROFIANO Festa dell’olio e del vino
UGENTO Sagra te ciciri e tria
SAN CASSIANO Festa te lu cannuzzutu
MESAGNE Sagra ti li cozze cu la panna
domenica8 lunedì9
GIURDIGNANO Festa tu cuntadinu
lunedì9
TRICASE Sagra cucuzza e cadduzzu
FELLINE (ALLISTE) Sagra della polpetta
RUFFANO La magnalonga
SALIGNANO (CASTRIGNANO DEL CAPO) Sagra dei sapori di campagna sotto la torre
AVETRANA Musica e sapori
martedì 10
CASTRO MARINA Festa del mare e sagra del pesce fritto
martedì 10 mercoledì 11
ORTELLE Taranthetnica Pizzica e sapori antichi
martedì 10 mercoledì 11 giovedì 12
TORRE DELL’ORSO Sagra delle 4 stagioni
martedì 10 mercoledì 11 giovedì 12 venerdì 13
CANNOLE Festa della municeddha
mercoledì 11
PORTO CESAREO Sagra della cozza nera
NEVIANO Sagra della pasta fatta in casa
mercoledì 11 giovedì 12 venerdì 13
PRESICCE I colori dell’olio
mercoledì 11
CASTRIGNANO DEL CAPO Sagra te li piatti nosci
giovedì 12
TRICASE PORTO Sagra del borgo, pesce fritto e prodotti della cucina contadina
ALEZIO Festa d’estate
giovedì 12 venerdì 13 sabato 14 domenica 15
GALLIPOLI Sagra del pesce spada
giovedì 12
MURO LECCESE Festa dei sapori antichi
giovedì 12 venerdì 13
ANDRANO Sagra mare e terra terra
GALATONE Galatone in …..pentola
venerdì 13
TORRE SAN GIOVANNI (UGENTO) Sagra te frisedda, pittule e cecamariti
TIGGIANO Sagra delle 4 pignatte
MONTESANO Sagra dello gnommarieddhu
venerdì 13 sabato 14 domenica 15
SOGLIANO CAVOUR Sagra friseddhe, purpette e vino
sabato 14
SPONGANO Sagra te la cunserva mara
TRICASE PORTO Convivia Dei del borgo
ORTELLE Festa della pirilla
MESAGNE Sagra spaghetti al pomodoro
sabato 14 domenica 15
DISO Sagra della pirilla e della bombetta
POGGIARDO Sagra de lu granu stumpatu
domenica 15 lunedì 16
PALMARIGGI Festa della bruschetta
lunedì 16
ORIA Cena medievale
martedì 17
DEPRESSA Sagra della Pasta fatta in casa
mercoledì 18
SANTA MARIA DI LEUCA Sagra del pesce fritto
SPECCHIA GALLONE Sagra della pitilla
TAVIANO Sagra delle specialità tavianesi
mercoledì 18, giovedì 19
CASTRO MARINA Festa delle cozze
MARUGGIO La strada dei saperi e dei sapori
mercoledì 18, giovedì 19, venerdì 20
SERRANO Festa te lu contadinu
giovedì 19
AVETRANA Sagra della pettola
VASTE Fiera delle trozzelle
ALEZIO Marcia del vino
giovedì 19, venerdì 20
ANDRANO Sagra dell’arte culinaria salentina
venerdì 20, sabato 21
SECLI’ Sagra te la carne te cavaddhru
MELENDUGNO Sagra dell’ulivo
sabato 21
SALVE Sagra della taranta e della pizzica
MARINA DI ALLISTE Sagra du porcu
MATINO Sagra frise e sapori antichi
MESAGNE Sagra del melone
sabato 21, domenica 22
TRICASE Lu panir
UGGIANO LA CHIESA Festa della Ficalindia
POGGIARDO Sagra della bruschetta
martedì 24
GAGLIANO DEL CAPO Sagra del giallo blu
giovedì 26
DISO Sagra dei piatti tipici
venerdì 27, sabato 28
CASARANO Sagra anguria, bruschetta e vino
venerdì 27, sabato 28, domenica 29
SAN MICHELE S. Fiera del fico mandorlato
sabato28, domenica 29
CELLINO SAN MARCO Sagra del Negroamaro
SETTEMBRE
venerdì 3, sabato 4, domenica 5
CARPIGNANO Festa te lu mieru
VILLA BALDASSARRI (Guagnano) Sagra del maiale
sabato 4
MESAGNE  Sagra dell’uva
ALEZIO  Pane e nutella
lunedì 6
SANARICA Sagra de lu lacciu
martedì 7
GALATONE  Festa della pagnotta e del vino
MAGLIANO  Sagra della friseddha ‘ncapunata
sabato 11
SUPERSANO Festa del maiale
sabato 11, domenica 12,
LEQUILE Sagra te la fucazza
UGGIANO LA CHIESA Sagra del pane e dell’olio
martedì 14, mercoledì 15, giovedì 16
TAVIANO Sagra della mennula bbrustulita
venerdì 17, sabato 18, domenica 19
LECCE Sagra de la cecora resta
sabato 25
DEPRESSA (Tricase)  Sagra del maiale
GALATONE  Sagra te li Santi Miethici
sabato 25, domenica 26
NARDO’ Sagra dei sapori neretini
SCORRANO Sagra di frate Focu
domenica 26
TORREPADULI (Ruffano) Sagra du cecamaritu

by La Meta: case Vacanze e b&b nel Parco del Salento

RITI E FESTE IN SALENTO

LUGLIO
venerdì 16
NARDO’ Maria SS. del Monte Carmelo
BORGAGNE Madonna del Carmine
venerdì 16, sabato 17
PRESICCE Madonna del Carmine
TUGLIE Madonna del Carmine e Processione degli angeli
venerdì 16, saabto 17, domenica 18
CAMPI SALENTINA San Pompilio
LECCE Madonna del Carmine
venerdì 16, sabato 17
RUGGIANO Santa Marina
venerdì 16, sabato 17, domenica 18
MATINO Maria Santissima del Monte Carmelo
MIGGIANO Santa Marina e Madonna del Carmine
CARMIANO Madonna del Carmine
COPERTINO Frà Silvestro

sabato 17
TAVIANO Santa Marina
domenica 18, domenica 25
TRICASE Palio delle Contrade
lunedì 19, martedì 20
LATIANO Santa Margherita
martedì 20
RUGGIANO Sant’Elia

martedì 20, mercoledì 21
SAN FOCA Madonna del mare
mercoledì 21, giovedì 22
MELPIGNANO Santa Maria Maddalena
mercoledì 21, giovedì 22, venerdì 23
UGGIANO LA CHIESA Santa Maria Maddalena 
venerdì 23, sabato 24, domenica 25
GALLIPOLI Giostra di Santa Cristina (e baraonda in riva al mare)
giovedì 22, venerdì 23
MORCIANO San Giovanni Elemosiniere
venerdì 23, sabato 24, lunedì 26
CAPRARICA DEL CAPO Sant’Andrea Apostolo
sabato 24, domenica 25
CASTIGLIONE Santa Maria Maddalena
sabato 24, domenica 25, lunedì 26
ALESSANO San Trifone
GIUGGIANELLO San Cristoforo
domenica 25, lunedì 26
ZOLLINO Sant’Anna
domenica 25
ALEZIO Corteo Regale e Fiera della Lizza
lunedì 26
MESAGNE Sant’Anna
GALATONE Sant’Anna
lunedì 26, martedì 27, martedì 3
MARTIGNANO San Pantaleone
mercoledì 28, giovedì 29
SALVE San Nicola Magno
venerdì 30, sabato 31, domenica 1
SECLI’ Sant’Antonio da Padova
venerdì 30, sabato 31, domenica 1
CORSANO San Biagio
CASTIGLIONE D’OTRANTO Sant’Antonio e Sant’Oronzo
domenica 1, domenica 8 agosto
PALMARIGGI Maria Santissima della Palma
sabato 31, domenica 1, lunedì 2 agosto
SURBO San Pantaleo
lunedì2 martedì3 mercoledì4 agosto
TAURISANO Santo Stefano
lunedì2 martedì3 mercoledì4 giovedì5 agosto
ANDRANO Maria Ss. delle Grazie
martedì 3 mercoledì 4 agosto
MONTEGRAPPA (TUGLIE) Madonna del grappa
mercoledì4 giovedì5 venerdì6 agosto
NEVIANO Madonna della Neve
mercoled’4 giovedì5 agosto
SOLETO Madonna delle Grazie
mercoledì4 giovedì5 venerdì6 sabato7 domenica8 agosto
ORIA Corteo storico/Torneo dei rioni
mercoledì4 agosto
CAVALLINO San Domenico da Guzman
giovedì5 agosto
RUFFANO Madonna della Neve/ Raduno di traini e sciarrette
giovedì5 venerdì6 sabato7 domenica8 agosto
PARABITA San Domenico da Guzman
venerdì6 sabato7 domenica8 agosto
CASAMASSELLA(UGGIANO) San Gaetano da Thiene
MONTESANO San Donato
sabato 7 agosto
ACQUARICA DEL CAPO San Donato
sabato7 domenica8 lunedì9 agosto
SAN MICHELE SALENTINO San Michele
sabato7 domenica8 lunedì9 agosto 
SPONGANO Santa Vittoria
domenica8 agosto
TRICASE Palio di San Vito
VASTE (POGGIARDO) Palio dei ciucci
lunedì9 martedì 10 agosto
BARBARANO DEL CAPO (MORCIANO) San Lorenzo
lunedì9 martedì 10 mercoledì 11 agosto
TRICASE San Vito martire
giovedì12 venerdì 13 agosto
TRICASE PORTO San Nicola
giovedì 12 venerdì 13 sabato 14 agosto
CASTRO Madonna del Rosario di Pompei
venerdì 13 sabato 14 agosto
TORRE PALI (SALVE) Maris Stella e Sant’Antonio
venerdì 13 sabato 14 domenica 15 agosto
OTRANTO Festa dei Beati Martiri
LEUCA Santa Maria di Leuca
sabato 14 agosto
GALLIPOLI Madonna Assunta
sabato 14 domenica 15 agosto
MARINA SERRA (TRICASE) Madonna Assunta in cielo
sabato 14 domenica 15 lunedì 16 agosto
ALEZIO Madonna della Lizza
sabato 14 domenica 15 lunedì 16 martedì 17 agosto
ARADEO San Rocco
domenica 15
MARINA DI ANDRANO Sant’Andrea Apostolo
domenica 15 lunedì 16
STERNATIA San Rocco
TORRE PADULI (RUFFANO) San Rocco
martedì 17, mercoledì 18
TORRE LAPILLO (PORTO CESAREO) Maria Santissima Assunta
martedì 17, mercoledì 18, giovedì 19
SAN FOCA (MELENDUGNO) San Foca
giovedì 19, venerdì 20
LATIANO San Bernerdo
giovedì 19, venerdì 20, sabato 21, domenica 22
VITIGLIANO (SANTA CESAREA) Madonna Assunta e San Rocco
giovedì 19, venerdì 20, sabato 21
SCORRANO Madonna della Luce e San Rocco
venerdì 20, sabato 21
TIGGIANO Sant’Ippazio
PORTO CESAREO Santa Cesarea
GAGLIANO DEL CAPO San Rocco Confessore
venerdì 20, sabato 21, domenica 22
NOCIGLIA Sant’Antonio da Padova
TRICASE  Madonna del Gonfalone
sabato 21
ACAYA (VERNOLE) Corteo storico e palio dei Casati
SANTA CATERINA (NARDO’) Santa Caterina d’Alessandria
domenica 22
CAPILUNGO (ALLISTE) Madonna della Luce
GALATONE Palio delle Contrade
SAN GREGORIO (PATU’) San Gregorio Magno
STERNATIA San Giorgio
domenica 22, lunedì 23
CORIGLIANO San Nicola
ZOLLINO Sant’Antonio da Padova
domenica 22, lunedì 23, martedì 24
CARMIANO Madonna Nostra
mercoledì 25, giovedì 26
DISO Sant’Oronzo
mercoledì 25, giovedì 26, venerdì 27
BOTRUGNO Sant’Oronzo
MURO LECCESE Sant’Oronzo
venerdì 27
ALEZIO La lizzicedda
 domenica 29, lunedì 30, martedì 31, mercoledì 1 settembre
CAMPI SALENTINA Sant’Oronzo
domenica 29, lunedì 30, domenica 12 settembre
ACQUARICA DEL CAPO Torneo dei Rioni
SETTEMBRE
venerdì 3, sabato 4, domenica5
OTRANTO Madonna dell’Altomare
domenica 5, martedì 7, mercoledì 8, giovedì 9
COLLEPASSO Madonna delle Grazie
lunedì 6, martedì 7, mercoledì 8
GALATONE Madonna della Grazia
martedì 7, mercoledì 8
TAVIANO Festa della cappeddha
mercoledì 8, giovedì 9
SPECCHIA Madonna del Passo
venerdì 10, sabato 11
DISO Madonna dell’uragano
sabato11, domenica 12
SANTA CESAREA Santa Cesarea Vergine
domenica 12
NOAH (Galatina) Il Festival dei Cavalli
mercoledì 15, giovedì 16
MELENDUGNO San Niceta il Goto
SANT’EUFEMIA (tricase) Sant’Eufemia
giovedì 16, venerdì 17, sabato 18, domenica 19
COPERTINO San Giuseppe da Copertino
venerdì 17, sabato 18, domenica 19
LUCUGNANO (Tricase) madonna Addolorata
sabato 18, domenica 19
SURBO sant’Oronzo
venerdì 24, sabato 25, domenica 26
GALATONE Santi Cosma e Damiano
sabato 25
LUCUGNANO (Tricase) San Rocco e Pigno
sabato 25, domenica 2
LEQUILE Santi Cosma e Damiano
NARDO’ Santi Cosma e Damiano
TORREPADULI (Ruffano) Festa dei quaranta
sabato 25, domenica 26, lunedì 27
DEPRESSA (Tricase) Santi Cosma e Damiano
domenica 26, lunedì 27, martedì 28
UGENTO Santi Cosma e Damiano
martedì 28, mercoledì 29,giovedì 30
NOAH (Galatina) San Michele Arcangelo

by La Meta: case Vacanze e b&b nel Parco del Salento

TRICASE

 acquaviva 030
All’estremità della penisola Salentina a 45 Km da Lecce,  16 da Santa Maria di Leuca, 24 da Otranto.
Un importante centro nel cuore del basso Salento, un prezioso centro storico a 4 Km dal mare.
Chi soggiorna in Salento inevitabilmente passerà di qui, ci sono negozi, ristoranti, enoteche, servizi, mercatini, eventi culturali non solo in estate, uno dei mercati settimanali più grandi della zona,un centro storico delizioso che merita una visita e a Natale un presepe vivente ormai famoso in tutta Europa.
Il Salento è una zona ricca di testimonianze di insediamenti umani sin dalle epoche preistoriche, nell’area di Tricase sicuramente sono andati sviluppandosi una serie di casali e piccoli nuclei abitati  e si ritiene che tra il X e l’ XI secolo, dall’unione di alcuni di essi, sia nato il centro originario che è poi diventato il paese attuale.
Sicuramente l’incremento demografico e il bisogno di unire le forze contro le invasioni e i saccheggi, hanno favorito questo processo.
Le prime note storiche documentate si hanno a partire dalla fine del 1200, una serie di importanti famiglie di feudatari sfruttavano e governavano la zona ma quella che fu più incisiva sul territorio fu la famiglia dei Gallone, Baroni di Tricase.
Mura e fortificazioni sono documentate dal XV secolo in poi.
Il centro storico Tricasino è ricco, ma sono notevoli anche le frazioni come Caprarica e Tutino con i loro bellissimi castelli, o Lucugnano dove nacque Girolamo Comi, anche qui un castello e alcuni palazzi padronali notevoli, o Depressa col suo piccolo delizioso centro storico e il Palazzo dei Winspeare.
E poi l’abazia del Mito, la Chiesa dei Diavoli e il porto nella piccola ma frequentata località di mare a 4 Km dal centro, un tempo con molte barche di pescatori, ora con più barche da diporto.
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Sono da vedere:
Piazza Pisanelli nel centro storico è un piccolo gioiello; con la Chiesa di San Domenico e la Chiesa della Natività della Beata Maria Vergine che si fronteggiano, Palazzo Gallone (il castello), la torre Piccola, la torre Grande e il Palazzo dei Secondogeniti. E’ il cuore della vita cittadina sia di giorno che di sera, il salotto dove ci si ritrova e dove vengono organizzate diverse manifestazioni culturali.
Piazza Cappuccini: una grande piazza moderna su cui si affaccia il complesso monumentale dei Padri Cappuccini, con la Chiesa di Sant’Antonio. Il convento e il vecchio cimitero  furono originariamente costruiti fuori dall’abitato, , ma ora si ritrovano nel centro della città, il convento venne completato nel 1588 e sembra una costruzione fortificata.
All’interno della Chiesa i recenti restauri hanno riportato alla luce gli affreschi della volta del presbiterio, e ridato bellezza al bell’altare ligneo intarsiato del cinquecento, con alcune pregevoli tele.
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Piazza dell’Abate, alle spalle della chiesa di San Domenico, dove un tempo si teneva il mercato della verdura.
Piazza del Popolo: detta  ”u trave” (dal francese travailler – lavoratore) perché qui gli uomini di fatica si riunivano la sera in attesa di essere ingaggiati dai proprietari terrieri per il giorno dopo.
Palazzo Gallone in piazza Pisanelli: la residenza signorile passò di famiglia in famiglia e venne modificata nel corso del tempo, ampliata includendo le fortificazioni preesistenti e diventando un castello vero e proprio con torri di protezione, fino a che Stefano Gallone, nominato Principe di Tricase nel 1651, adeguò la residenza al nuovo prestigio utilizzando i massi della cinta muraria esistente e realizzando il fronte del nuovo palazzo: l’aspetto austero venne ingentilito dalle decorazioni del portale, da una  loggia e dalla balaustra che unisce il palazzo alla torre. E’ composto da un’ala “baronale” che risale alla fine del XVII secolo; un’ala principesca costruita fra il 1657 e il 1661; la Turris Magna primi anni del ‘ 400; la Torre piccola del 1532 e la porta grande o Porta Teraa che collega il Castello alla chiesa matrice e utilizzata dai castellani per accedere direttamente in chiesa. Si dice che Stefano Gallone fece costruire tante stanze quanti sono i giorni dell’anno e la più imponente è sicuramente la cosiddetta “Sala del trono” (280 metri quadrati).
La Turris Magna o Torre Orsiniana fatta costruire da Raimondello del balzo Orsini, era la più grande di una serie di tredici torri che difendevano il territorio di Tricase. Al suo interno sulle pareti delle prigioni sono stati scoperti dei graffiti datati intorno al XVI secolo che rappresentano alcune navi e si pensa siano opera di qualche saraceno fatto prigioniero durante le scorrerie dei Turchi nel periodo del sacco di Otranto.
La Chiesa di San Michele Arcangelo: anno di costruzione 1624, è ritenuta una delle “sette perle” dell’architettura leccese. All’interno della Chiesa  un antichissimo organo ed alcune tele di valore
Ma a Tricase quello che non si può proprio perdere è un passegiata per i vicoli con lo sguardo attento ai particolari, perchè gli androni delle case antiche, i poggioli di alcune case, la prospettiva di alcune strette vie medievali o anche solo una sosta a un tavolino di un bar, sono piccoli piaceri di cui non si ha mai abbastanza

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A Tricase: la Chiesa della Madonna di Costantinopoli

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Percorrendo la vecchia via che da Tricase portava al porto, si incontra una singolare costruzione: è la Chiesa della Madonna di Costantinopoli, detta anche  Chiesa “Nova” o Chiesa dei Diavoli, perché racconta la leggenda che il diavolo l’abbia edificata in una notte a seguito di una scommessa.
Venne costruita nel 1685, come riportato sulla porta d’ingresso a cura della Famiglia Jacopo Francesco Arborio Gattinara, Marchese di San Martino.
Il piccolo edificio ha la caratteristica di essere ottagonale e di avere originariamente al suo interno 5 altari, fu edificata in aperta campagna, secondo alcuni per soddisfare l’esigenza dei contadini che lavoravano quotidianamente lontano dal centro cittadino e dagli altri luoghi di culto, secondo altri quella posizione stava ad indicare a coloro che arrivavano dal mare che la Vergine era la protettirice di Tricase.
Comunque sia, la Chiesa ebbe una certa importanza fino alla fine dell’800, quando a causa del pessimo stato di conservazione venne sconsacrata, poi rimase murata e abbandonata per molti decenni e in seguito acquistata e ristrutturata dal Comune. Ora è l’affascinante cornice di rari eventi culturali, ascoltare musica al suo interno è senza dubbio emozionante.

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Leggende salentine: la Chiesa dei Diavoli

Esisto due versioni:
Diavoli_giottoLa prima racconta come un tempo governasse un principe malvagio, tanto malvagio da decapitare tutti i mariti che rifiutavano di concedergli le loro mogli durante la prima notte di nozze e tutti i suoi oppositori, gettandone le teste all’interno di una botola sotto la sala del trono di Palazzo Gallone.
Il suo legame col demonio era tanto stretto che poteva chiamarlo in qualsiasi momento tramite il “Libro dei Comandi” e chiedere quello che voleva. Il Libro funzionava così: una volta aperto un diavolo compariva dicendo  “comandi signore” e si doveva essere pronti e formulare immediatamente la richiesta altrimenti sarebbe sparito.
Un giorno il principe gli chiese: “Voglio che il mare in tre giorni stia sotto il mio palazzo”. I demoni si misero prontamente al lavoro e nel corso della notte costruirono una Chiesa e l’inizio di un canale   (Canale del Rio) che avrebbe congiunto il palazzo del principe con le acque del mare.
La notte successiva un servitore curioso aprì incautamente il libro, il diavolo comparve e rispose: “comandi Signore”, ma  il servo preso alla sprovvista, non sapendo che rispondere, disse: “Torte de rena e sarcene d’acqua” (che in dialetto significa: torcere la sabbia e fare delle fascine d’acqua).
I diavoli si resero conto subito che si trattava di un lavoro praticamente irrealizzabile, si infuriarono e per vendetta decisero di buttare le campane della chiesa in mare e di non finire il canale di congiungimento.
Da allora durante le mareggiate si può sentire il suono delle campane dai fondali del porto di Tricase.

La seconda racconta come il principe, per soddisfare le pressanti richieste da parte dei contadini di avere una Chiesa vicino ai campi dove loro faticavano tutto il giorno, per risolvere facilmente il problema si rivolse al demonio.
Promise che se avesse costruito la chiesa in una sola notte, il principe in cambio avrebbe offerto l’ostia consacrata a un caprone, animale sacro al re degli inferi.
Il demonio mantenne la promessa , fece edificare la Chiesa dai suoi diavoli e in più donò al principe un forziere pieno di monete d’oro.
Ma al principe mancò il coraggio di sfidare Dio fino in fondo e venne meno al patto provocando la grande ira del diavolo. Questì scatenò un terribile tempesta che travolse la nuova Chiesa e trascinò le campane in fondo al mare, da cui nelle notti di tmaltempo ancora oggi se ne ode il suono.

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TUTINO

Tutino è una piccola frazione del comune di Tricase, la sua importanza storica è notevole in quanto sta al centro di un territorio ricco di acqua dolce sorgiva poco profonda ed è stato di conseguenza vissuto fin dalla notte dei tempi
Sono numerosi i reperti di epoca romana trovati attorno all’attuale nicchia della Madonna di Leuca, sull’altura dove è costruita la Cappella della Madonna della Pietà, dove sono visibili tombe di epoca medievale scavate nella roccia .
La prima documentazione del Casale di Tutino risale al 1275 quando re Carlo D’Angiò confermò  i feudi posseduti dal padre a Guglielmo Pisanello suo erede, che faceva parte di un’antica e nobile famiglia normanna.
Fino al 1480 Tutino era compresa nella Contea di Alessano, ma a causa di alterne vicende il feudo finì nelle mani di Luigi Trane, dono di Andrea Gonzaga nel 1573.
I Trane costruirono e ampliarono il bel castello che ancora domina la piazza, ma circa un secolo dopo  Luigi Trane vendette il feudo a Stefano Gallone allora principe di Tricase.
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Le mura, alte dai 6 ai 7 metri e spesse un metro e mezzo circa, assieme al fossato sono più antiche del castello che venne edificato alla fine del 1500 da Don Luigi Trane, come recita un’epigrafe posta sulla facciata, utilizzando carparo giallo e pietra leccese. Sulle finestre,  sono ancora leggibili alcune massime incise . Ben nove torri rafforzavano il sistema difensivo, anche se ora ne rimangono solo 5.
Purtroppo il castello è di proprietà privata e in stato di abbandono

Chiese e cappelle religiose
La Chiesa della Madonna delle Grazie, il cui soffitto è stato rifatto verso la fine del ‘600. All’interno gli altari più interessanti sono quelli  delle due cappelle laterali.
La Cappella di San Gaetano di Thiene o della Congrega, costruita quasi interamente con pietre e fango. Nel 1628 era dedicata a San Nicola, successivamente divenne sede della Confraternita della Santissima Immacolata . L’altare di San Gaetano, sulla destra dell’ingresso principale,  porta incisa la data del 1657.
La Cappella della Madonna della Pietà, costruita nel 1670.
Infine una curiosità:    c’è quanto resta di un’antichissimo  menhir, che un tempo era fuori dal centro abitato in una zona di giardini e grotte, ma che ora è nel centro del paese, è detto “la Colonna di Santu Linardu” perché vi era un’antica cappella dedicata a San Leonardo, ora scomparsa.
Si dice che quell’area fosse magica e che proprio lì vivesse una strega (macara) che venne scomunicata perché scoperta mentre preparava un sortilegio, ma il suo influsso, non proprio malefico, rimase e fino a che ci furono cavalli e asini nella zona, era d’uso portarli a girare attorno alla colonna per guarirli quando soffrivano di mal di pancia.

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Centri storici del Salento: CASTRIGNANO DEL CAPO

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Si ritiene che nel X secolo i Saraceni distruggessero l’importante città di Vereto e una parte dei suoi abitanti si rifugiasse presso una vicina fortezza stabilendovisi, nacque così Castrignano del Capo  (dal latino “Castrum” fortezza, l’aggiunta “del Capo” serve a distinguerlo da Castrignano dei Greci).
Borgo terra  è il cuore dell’antico centro di Castrignano del Capo, il primo nucleo abitativo rurale del paese nato all’epoca della nobile famiglia dei Fersini, un piccolo dedalo di stretti vicoli su cui si aprono le tradizionali case a corte, con numerosi ipogei (granai e frantoi).
La Chiesa Madre è dedicata a San Michele Arcangelo, venne costruita tra il  1743 e il 1751, sulle rovine di una precedente chiesa distrutta da un potente terremoto, utilizzando il “carparo”, un duro calcare sabbioso,  molto resistente alle intemperie.
Il portone principale è riccamente lavorato con bassorilievi,  stemmi che ricordano la vecchia chiesa, e una statua in pietra di San Michele, all’interno sei altari laterali e numerosi dipinti su tela.
Alla statua in legno di S. Michele Arcangelo, del 1707 eseguita da Nicola Fumo, allora noto scultore napoletano, vengono attribuiti poteri soprannaturali: racconta la leggenda che nel 1867 una spaventosa epidemia di colera venne debellata grazie all’intervento della statua.
Notevole è anche l’organo, costruito da Sebastiano Kircher nella metà del 1700, formato da una cassa a tre campane, 25 canne e due mantici posteriori.
Numerose e importanti sono le frazioni del Comune di Castrignano del Capo:
Santa Maria di Leuca
Salignano, separata solo da un breve viale alberato, dove c’è una particolare Torre di difesadel 1550, circolare, con dieci piombatoi e cinque cannoniere.
Giuliano, un vero “gioiello” di storia, con il suo castello del ‘500, un antico menhir, la Chiesa di San Giovanni Crisostomo, ma soprattutto i vicoli con i bei palazzi medievali e un fascino unico.
Alla periferia del paese la Chiesa di San Pietro, costruita con i massi provenienti dall’antica città messapica di Vereto, officiata dai monaci Basiliani o Benedettini. edificata per ricordare il passaggio di San Pietro in queste terre.

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