La storia di Gallipoli racconta lo sviluppo di una città ricca, vivace e importante, è bello perdersi per i vicoli e osservare i piccoli particolari: qui una loggia, lì una decorazione, una piazzetta silenziosa o una frequentata via di botteghe artigiane, c’è da vedere tantissimo per un turista attento e curioso.
Facciamo un elenco dei principali monumenti:
arrivando dalla terraferma verso l’isola incontriamo prima di tutto:
la Fontana monumentale,
la Cappella di Santa Cristina - la Chiesa dei pescatori
la Chiesa del Canneto – si dice sia stata costruita sopra un grande canneto dove venne rinvenuto un quadro della madonna. Edificata nel XII secolo, è stata modificata più volte, da notare il soffitto ligneo della navata centrale, la statua di San Nicola, una statua lignea che rappresenta la Visitazione di Maria e l’organo del 700.
A questo punto si attraversa il ponte (costruito nel 1600 e rimaneggiato più volte fino all’inizio del 1900) e si entra nell’isola:
Il castello - il corpo centrale è un quadrilatero cui successivamente sono stati aggiunti tre grandi torrioni angolari circolari, uno pentagonale (il rivellino), il fossato/canale scavato attorno e il vecchio porto oramai interrato.
Se ne occupò l’architetto leccese Giangiacomo dell’Acaya, basandosi sugli studi di un noto architetto militare senese Francesco di Giorgio Martini, il risultato era davvero imponente.
La Chiesa del Carmine – all’interno spostando un pannello di legno è venuto alla luce un dipinto a olio sulla parete della fine del 500, raffigura una “Pietà” ufficialmente attribuita a Gerolamo Imparato, ma secondo la leggenda eseguito invece da un suo allievo di grande bravura chiamato Pescatore. Parte da qui l’importante processione dell’Addolorata che si svolge il venerdì antecedente la domenica delle palme.
Il Palazzo del Seminario – un edificio imponente con tre ordini di finestre costruito alla metà nel 1700.
La Torre dell’orologio – anche lei del 700, termina con un singolare campanile a vela. Anche qui si nota lo stemma della città: un gallo che va a poggiarsi con le zampe su una fascia ondeggiante. Fideliter excubat è il motto.
by La Meta: Vacanze nel Parco del Salento
Facciamo un elenco dei principali monumenti:
arrivando dalla terraferma verso l’isola incontriamo prima di tutto:
la Fontana monumentale,
la Cappella di Santa Cristina - la Chiesa dei pescatori
la Chiesa del Canneto – si dice sia stata costruita sopra un grande canneto dove venne rinvenuto un quadro della madonna. Edificata nel XII secolo, è stata modificata più volte, da notare il soffitto ligneo della navata centrale, la statua di San Nicola, una statua lignea che rappresenta la Visitazione di Maria e l’organo del 700.
A questo punto si attraversa il ponte (costruito nel 1600 e rimaneggiato più volte fino all’inizio del 1900) e si entra nell’isola:
Il castello - il corpo centrale è un quadrilatero cui successivamente sono stati aggiunti tre grandi torrioni angolari circolari, uno pentagonale (il rivellino), il fossato/canale scavato attorno e il vecchio porto oramai interrato.
Se ne occupò l’architetto leccese Giangiacomo dell’Acaya, basandosi sugli studi di un noto architetto militare senese Francesco di Giorgio Martini, il risultato era davvero imponente.
La Chiesa del Carmine – all’interno spostando un pannello di legno è venuto alla luce un dipinto a olio sulla parete della fine del 500, raffigura una “Pietà” ufficialmente attribuita a Gerolamo Imparato, ma secondo la leggenda eseguito invece da un suo allievo di grande bravura chiamato Pescatore. Parte da qui l’importante processione dell’Addolorata che si svolge il venerdì antecedente la domenica delle palme.
Il Palazzo del Seminario – un edificio imponente con tre ordini di finestre costruito alla metà nel 1700.
La Torre dell’orologio – anche lei del 700, termina con un singolare campanile a vela. Anche qui si nota lo stemma della città: un gallo che va a poggiarsi con le zampe su una fascia ondeggiante. Fideliter excubat è il motto.
by La Meta: Vacanze nel Parco del Salento