Leggende salentine: la Chiesa dei Diavoli

Esisto due versioni:
Diavoli_giottoLa prima racconta come un tempo governasse un principe malvagio, tanto malvagio da decapitare tutti i mariti che rifiutavano di concedergli le loro mogli durante la prima notte di nozze e tutti i suoi oppositori, gettandone le teste all’interno di una botola sotto la sala del trono di Palazzo Gallone.
Il suo legame col demonio era tanto stretto che poteva chiamarlo in qualsiasi momento tramite il “Libro dei Comandi” e chiedere quello che voleva. Il Libro funzionava così: una volta aperto un diavolo compariva dicendo  “comandi signore” e si doveva essere pronti e formulare immediatamente la richiesta altrimenti sarebbe sparito.
Un giorno il principe gli chiese: “Voglio che il mare in tre giorni stia sotto il mio palazzo”. I demoni si misero prontamente al lavoro e nel corso della notte costruirono una Chiesa e l’inizio di un canale   (Canale del Rio) che avrebbe congiunto il palazzo del principe con le acque del mare.
La notte successiva un servitore curioso aprì incautamente il libro, il diavolo comparve e rispose: “comandi Signore”, ma  il servo preso alla sprovvista, non sapendo che rispondere, disse: “Torte de rena e sarcene d’acqua” (che in dialetto significa: torcere la sabbia e fare delle fascine d’acqua).
I diavoli si resero conto subito che si trattava di un lavoro praticamente irrealizzabile, si infuriarono e per vendetta decisero di buttare le campane della chiesa in mare e di non finire il canale di congiungimento.
Da allora durante le mareggiate si può sentire il suono delle campane dai fondali del porto di Tricase.

La seconda racconta come il principe, per soddisfare le pressanti richieste da parte dei contadini di avere una Chiesa vicino ai campi dove loro faticavano tutto il giorno, per risolvere facilmente il problema si rivolse al demonio.
Promise che se avesse costruito la chiesa in una sola notte, il principe in cambio avrebbe offerto l’ostia consacrata a un caprone, animale sacro al re degli inferi.
Il demonio mantenne la promessa , fece edificare la Chiesa dai suoi diavoli e in più donò al principe un forziere pieno di monete d’oro.
Ma al principe mancò il coraggio di sfidare Dio fino in fondo e venne meno al patto provocando la grande ira del diavolo. Questì scatenò un terribile tempesta che travolse la nuova Chiesa e trascinò le campane in fondo al mare, da cui nelle notti di tmaltempo ancora oggi se ne ode il suono.

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